Se non lo avete mai visto potreste credere che sia un fotomontaggio o un pupazzetto, ma non è così. Questo insolito animale si chiama Aye-aye (Daubentonia madagascariensis) ed è originario del Madagascar.
Effettivamente il suo è un aspetto molto particolare: grandi orecchie simili a quelle di un pipistrello, occhi felini, muso stretto e lunghe zampe che assomigliano a mani.
L’aye- aya vive in Madagascar nella foresta pluviale, nei parchi e nelle riserve, a circa 700 metri di altitudine. Tuttavia spesso si spostano nelle piantagioni per procurarsi del cibo.
Questo animali può raggiungere i 90 cm di lunghezza, compresa la coda che è lunga circa 50 cm. Può pesare dai 2 ai 3 kg ed è il più grande tra i primati notturni.
E’ l’unico del sui genere e famiglia, tanto che i primi zoologi che lo avvistarono pensavano fosse una sorta di grosso scoiattolo mangiatore di lombrichi. Infatti l’aye aye si nutre di vermi, larve, insetti oltre che vegetali, poiché è onnivoro. La sua particolare zampa sottile, addirittura con pollice opponibile, lo aiuta nella caccia : arriva a toccare dentro i buchi più piccoli degli alberi e usa le dita come bastoncini per infilare il cibo.
E’ un animale notturno e di giorno dorme nei nidi da lui costruiti all’interno dei tronchi d’albero cavi. Durante la sua attività notturna gira per i boschi saltando da un ramo all’altro. Con questo metodo arriva a percorrere anche 4 km in una sola notte. Anche se sono considerati animali perlopiù solitari in realtà spesso si riuniscono in gruppi per cercare cibo.
L’aye aye è un animale intelligente e coraggioso oltre che socievole. Infatti non teme le persone e si lascia avvicinare facilmente, anche perché sembra che lui stesso sia incuriosito e voglia studiare l’uomo.
Il primo zoologo a scoprire un esemplare di aye aye fu il tedesco Schreiber nel 1775, scoperta riconfermata da Richard Owen, un naturalista inglese.
Tuttavia l’origine del nome non è ben definibile, ma sembra che fosse il suo usato per indicare l’arrivo di questi animali i quali erano additati come presenze malvagie e portatori di sventure. Secondo gli indigeni Sakalava l’aye aye è collegato al diavolo, il quale di notte si siede sul petto del malcapitato e lo fora per strappargli il cuore. Per gli Sakalava l’unico rimedio è correre dallo stregone del villaggio il quale catturerà l’aye aye e lo ucciderà per scongiurare la maledizione.
Questa superstizione è stata una delle cause della sempre più vicina estinzione degli aye aye, oltre alla terribile deforestazione.